Emirates Team New Zealand varo nuovo barca America's Cup

Emirates Team New Zealand varo nuovo barca America's Cup

America's Cup, varato ad Auckland il nuovo cat di Team New Zealand

Sport

13/10/2017 - 16:59

Auckland (NZ) 21 giugno 2016 – Il solstizio d’estate, che agli antipodi segna la giornata più breve dell’anno, ha visto toccare per la prima volta l’acqua al nuovo cat di 45 piedi di Emirates Team New Zealand. Non si tratta della barca per la sfida all’America’s Cup, ma della piattaforma di sviluppo per costruire il catamarano intenzionato a riportare in Nuova Zelanda la Vecchia Brocca.

Sinora Team New Zealand aveva potuto usufruire di un AC45 modificato messo a disposizione, assieme a un discreto know how tecnologico, da Luna Rossa dopo il suo ritiro. Differentemente da Luna Rossa, il team kiwi era indietro con la progettazione della nuova barca a causa della difficoltà nel trovare i fondi necessari alla nuova campagna di Coppa.

Comprensibile dunque la soddisfazione nel varare questa nuova piattaforma, non un AC45 modificato ad uso barca-laboratorio, ma una barca concepita e costruita “in house” per testare tutti i sistemi, l’idraulica innanzitutto, che verranno installati sul cat AC50 per l’America’s Cup. Poiché questa discussa e discutibile 35ma America’s Cup vede le barche e le wingsail vincolate a regole di monotipia, a fare la differenza saranno i dettagli: in primis i foils e i timoni, ma altrettanto importanti saranno i sistemi di movimentazione delle appendici e di regolazione dell’ala, basate in gran parte su un impianto idraulico messo in pressione dalla forza dei grinder.

La barca è stata costruita nella nuova base di Auckland e ha richiesto 6 mesi e 35.000 ore/uomo. La nuova Emitates Team New Zealand navigherà – o meglio, volerà – nel Golfo di Hauraki nella fredda estata australe per sviluppare al meglio tutti i dettagli che comporranno l’AC50 che si batterà per l’America’s Cup. A differenza degli altri team, tutti collegati in modo più o meno stretto con il Defender Oracle, i kiwi non andranno alle Bermuda a testare questa piattaforma.

Prima di toccare l’acqua, la barca ha ricevuto il tradizionale battesimo con la rottura della bottiglia di champagne ed è stata benedetta da uno sciamano con il rito tradizionale maori. La rivincita per la beffa di San Francisco riparte dal Golfo di Hauraki.

Giuliano Luzzatto
@gluzzatto

 

PREVIOS POST
Moby e Terrenia, sconto del 10% agli associati del Consorzio Costa Smeralda
NEXT POST
In Marina di Varazze torna la musica con MarinaSummerFestival