Colpi di scena e grande incertezza al via dell’ultima importante regata dell’anno, la Rolex Sydney Hobart Yacht Race

Sport

13/10/2017 - 15:51

Oltre 17 ore fa, alle 2.00 di notte italiane, ha preso il via la Rolex Sydney Hobart Yacht Race, una regata pazzesca e per noi dall’altra parte del mondo, 628 miglia a perdifiato dall’Australia alla Tasmania, verso il profondo Sud del globo, dove il mare e il vento sferzano ogni cosa e arrivare sani e salvi, talvolta, è di per sé già una vittoria. Una competizione che si svolge da 71 anni e dunque una regata classica, che quest’anno ha visto al via una novantina di equipaggi e altrettante barche di ogni misura, molte delle quali scese fino al mare di Tasmania proprio per vincere, progettate, costruite e preparate per tentare di arrivare nel minor tempo possibile. E’ questo il caso dell’ormai famoso Comanche, il monoscafo che detiene il record di miglia percorse in 24 ore, 618,01 durante l’ultima edizione della Transatlantic Race, e di Wild Oats XI, che vinse la Sydney Hobart già nel 2005, appena varata, e che anche lo scorso anno arrivò prima per l’ottava volta, proprio davanti a Comanche, divenendo la barca più vincente nella storia della regata. Due barche che anche quest’anno nelle prime ore di regata sono sembrate dettare legge, fino a quando la randa di Wild Oats XI, racer dell’australiano Bob Oatley, ha ceduto, costringendo l’equipaggio al ritiro. Rottura anche a bordo di Comanche, di proprietà del magnate americano Jim Clark, al comando nelle prime ore di regata, ma rallentata dalla rottura del timone della quale ha approfittato prima Ragamuffin 100, armatore Syd Fischer, poi l’88’ Rambler, altra barca americana che appartiene a George David, primo dei monoscafi alla recente Rolex Middle Sea Race. Guai in partenza per Maserati, di Giovanni Soldini, rimasta bloccata per 20 interminabili minuti con le appendici impigliate nelle cime di una boa, proprio poco dopo lo starter. La prontezza di Sam Goodchild, trimmer di Maserati, tuffatosi immediatamente in acqua per liberare lo scafo, ha evitato conseguenze peggiori. Un guaio che con le condizioni meteo della mattinata di Sydney si è tradotto in una perdita secca di una decina di miglia rispetto al gruppo delle prime barche. Nona dopo sei ore di regata, al momento di questo aggiornamento Maserati è riuscita a recuperare fino al quarto posto e ora si trova a circa 24 miglia di distanza rispetto al leader, Rambler.

 

Comanche

Costruttore Hogdon Yachts – Progetto VPLP e Guillaume Verdier – Lunghezza f.t. m 30,48 – Lunghezza al galleggiamento m 30,25 – Baglio massimo m 8,00 – Immersione m 6,80 – Altezza albero 45,75 – Dislocamento t 29,5 – Randa mq 410

 

Wild Oats XI

Costruttore Mc Conaghy Boats – Progetto Reichel/Pugh – Lunghezza f.t. m 30,48 – lunghezza al galleggiamento m 29,40 – Baglio massimo m 5,40 – Immersione m 5,90 – Altezza albero m 44,00 – Dislocamento t 32,00 – Superficie randa mq 390

 

Ragamuffin 100

Costruttore Dovell – Progetto Innovation Composites e Team Ragamuffin – Lunghezza f.t. m 30,48 – lunghezza al galleggiamento m 29,40 – Baglio massimo m 5,78 – Immersione m 5,67 – Altezza albero m 44,00 – Dislocamento t 29,75 – Superficie randa mq 400

 

Maserati 70

Costruttore Kista Shipyard – Progetto Juan Kouyoumdjan – Lunghezza f.t. m 21,50 – Baglio massimo m 5,70 – Immersione m 5,30 – Altezza albero m 31,50 – Dislocamento t 12,50 – Superficie randa mq 172

 

Rambler 88

Costruttore New England Boatworks – Progetto Juan Kouyoumdjan – Lunghezza f.t. m 27,00 – Baglio massimo m 7,00 – Immersione m 6,00

 

 

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