Luca Dini per Tuxedo Yachting House

Luca Dini per Tuxedo Yachting House

Intervista a Luca Dini, l’architetto che ha cambiato la nautica

Barca a motore

22/06/2021 - 22:06

È stata la nautica a unire la strada della famiglia Ceccarelli con quella dell’Architetto Luca Dini. Il suo inconfondibile design lo rende ormai da più di 30 anni uno degli architetti più stimati e richiesti del settore, e la sua capacità di rendere uno yacht personale e irreplicabile fanno di Dini l’architetto perfetto per delle barche non banali - pur senza essere stravaganti - ed esclusive come quelle della Tuxedo Yachting House.

Infatti, in un settore dove la maggior parte dei cantieri costruisce in vetroresina e quindi utilizza degli stampi, la Tuxedo Yachting House ha ampliato la sua visione e i suoi orizzonti, facendosi paladina di un modo alternativo di costruire imbarcazioni. Scegliendo l’alluminio, infatti, ha potuto eliminare lo stampo e, con esso, i costi parassiti, i vincoli imposti alla personalizzazione e pure l'inquinamento che deriva da questo enorme pezzo di plastica "a perdere". E l'apporto dell'architetto Dini è stato significativo.

Con i suoi design, infatti, Dini è sempre stato in grado di rivoluzionare il mondo della nautica - e questa volta non sarà da meno, con una proposta completamente nuova e, soprattutto, inimitabile.

Per celebrare questa rinnovata collaborazione, lo abbiamo intervistato per voi.

Come nasce il rapporto con la famiglia Ceccarelli?

Grazie a una collaborazione nata ai tempi di Admiral CNL, è scoccata la scintilla dell’amicizia con Laura e Francesco Ceccarelli, sicuramente alimentata dalla stima e della simpatia reciproca, ma rafforzatasi nel tempo grazie ad alcune prospettive comuni. L’amore per la nautica è la ragione per cui ci siamo conosciuti: è sempre stato un fattore comune e continua a esserlo tutt’oggi, a distanza di 20 anni dal nostro primo incontro. Lo scambio di informazioni è continuato, anche e soprattutto con l’entusiasmo di voler creare progetti innovativi come il Tuxedo, che è diventato, come tanti altri già realizzati, realtà.

Cosa si porta da un superyacht a una barca di 14 metri?

Il Black Tuxedo 13.88 è nato da una sfida, dalla voglia di mettersi in gioco, anche su dimensioni di imbarcazioni non del tutto familiari alla tradizione cantieristica di CNL. Siamo stati motivati a sconfinare in un nuovo settore, fatto di tecnologia e design, come sempre accade nel DNA della famiglia Ceccarelli. Questa barca verrà realizzata sulle basi del know-how acquisito nel tempo - e questa è una garanzia.

È più difficile realizzare una bella barca di 14 metri o una di 50?

Le difficoltà non sono certo le stesse, ma abbiamo cercato di avere la stessa cura del dettaglio. Io amo che tutto sia armonioso, pulito, lineare e ciò richiede un grande studio. Ogni progetto è frutto di cura e studio dei minimi particolari, qualunque sia la sua dimensione, non fa differenza.

Alluminio e vetroresina si approcciano in modo differente per un progettista?

A parte gli ingombri della struttura, l’approccio non cambia e in effetti il Tuxedo è una barca speciale: pur essendo di dimensioni contenute, è stato scelto di realizzarla in alluminio, per aumentarne il valore intrinseco e le sue prestazioni. In sostanza, non ha niente da invidiare alle imbarcazioni di categoria superiore, proprio perché è stata contaminata dall’esperienza, dalla metodologia, dall’eleganza di chi Yacht di grandi dimensioni ne ha sempre costruiti e progettati.

Quando disegna una barca "di serie", o che comunque nasce per essere replicata, per quanto modificabile, come un Tuxedo, che armatore si immagina?

Il Black Tuxedo è stato disegnato e pensato con la stessa cura di un megayacht: si punta all’eleganza  non  sfacciata, ma pacata e raffinata. In pochi metri, un concentrato di raffinatezza e tecnologia, fusi in perfetta armonia, che richiamano un armatore sinceramente amante del mare, della praticità, ma soprattutto del design. Un amatore che si voglia distinguere anche per l’uso dei materiali. Un armatore di yacht più importanti, ma che si vuol muovere in agilità e classe. O ancora, un giovane armatore che fa il primo passo nel mondo del diporto di un certo standing.

Il suo stile è eclettico, riesce a disegnare barche molto classiche e progetti del tutto inaspettati. Dove si trova la sua firma inequivocabile, e soprattutto, dove si vede che un Tuxedo è figlio di Luca Dini?

Mi piace che il design si evolva con le esigenze del cliente e mi piace sempre sorprendere con elementi innovativi. Fin da bambino ho amato il design delle auto, degli aerei e delle imbarcazioni, ne ho studiato le linee e a loro mi rifaccio spesso.

Per le linee esterne delle mie barche. Punto sì all’innovazione, ma mai urlata, sempre tenendo come caposaldo l’eleganza senza tempo. Quindi, anche in questo caso dalle linee esterne si vede già la personalità del Tuxedo, innovativa, ma allo stesso tempo elegante. Si può notare anche un’altra mia caratteristica, cioè l’equilibrio fra spazi esterni e interni: in questo day-cruiser lo spazio all’aperto è il protagonista, esaltato dalle due murate abbattibili che, come due ali, si aprono per creare una maggiore superficie vivibile, che consente un continuo contatto con l’aria aperta e con l’acqua. Qui il design incontra la tecnologia e, insieme all’ambiente naturale, convivono armoniosamente. Riguardo agli interni, abbiamo voluto privilegiare il comfort, le altezze e l’ergonomia.

Un Tuxedo è potenzialmente modificabile in ogni dettaglio: che cosa non vorrebbe che fosse modificato, o comunque cosa consiglia di non modificare?

Chi salirà a bordo di un Tuxedo e avrà la possibilità di vivere questa barca, alla fine si renderà conto che saranno pochi i dettagli che vorrà modificare. Comunque averne la possibilità è un grande vantaggio: personalizzare un’imbarcazione di 13 metri è sicuramente un’eccezione rispetto ai vari competitor.

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