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Il mercato dei motoryacht #2: Azimut Yachts e i mercati extraeuropei

Barca a motore

13/10/2017 - 20:26

Continua il nostro viaggio nel mondo Azimut insieme a Marco Valle, direttore generale di Azimut Yachts. Lasciati gli USA analizziamo gli altri principali mercati extraeuropei

Durante la “prima puntata” di questo speciale dedicato al mondo di Azimut Yachts, insieme a Marco Valle – direttore generale del marchio, che ha concesso una intervista a Press mare – ci siamo addentrati nel mercato USA, il più importante per Azimut, il più importante al mondo.

In questo articolo, andremo invece ad analizzare i restanti principali mercati nautici internazionali, Sud America, Oriente, Russia ed Est Europa, per conoscere sempre meglio il network mondiale del primo produttore di yacht al mondo.

Agganciandoci subito agli USA, oggetto della nostra intervista precedente, e pensando al Salone “sudamericano” per eccellenza, Miami, come ha influito la politica del “muro” del nuovo presidente Donald Trump?

Si è sentita molto, infatti, c’è stato un vero e proprio fermo dei messicani che ha portato inevitabilmente a una presenza inferiore di clienti sudamericani e a un calo delle vendite in quel senso.

Il mercato brasiliano invece dà segni di risveglio?

Quest’anno c’è stato qualche segnale di ripresa del mercato per noi, soprattutto perché abbiamo sempre meno concorrenti, grandi marchi hanno chiuso le loro sedi nel Paese. Il nostro sistema ha funzionato invece e abbiamo resistito. Questo perché noi produciamo in Brasile le stesse imbarcazioni del marchio Azimut che produciamo in Italia e quindi diventano utili anche per l’esportazione esclusivamente sul territorio del mercosur.

In particolare, nel nostro cantiere di Itaja vengono prodotte imbarcazioni per il mercato brasiliano, imbarcazioni per il mercato USA (come il Verve Outboard) e imbarcazioni destinate a tutto il Sud America come Paraguay, Uruguay, Colombia ecc…. Quest’anno produrremo almeno 40 barche in Brasile.

Inizia a essere un numero importante, tra l’altro sono barche anche abbastanza grandi…

Sì, quest’anno produciamo, tra l’altro, tre imbarcazioni di 80 piedi, un 70 piedi e anche un 30 metri, quindi imbarcazioni di un certo livello, tutte già vendute.

Non avete più concorrenti quindi…

I nostri concorrenti sono i brasiliani Intermarine e Schaefer che però sono conosciuti solo in Brasile. Per contro, Azimut è conosciuto sia in Brasile che fuori. E grazie alla nostra capacità di esportazione, come ho detto, abbiamo potuto mantenere in piedi la produzione.

In questa analisi dei mercati mondiali, trasferiamoci ora in Oriente. È vero che la Cina è rimasta ferma al palo?

Sì è ferma, non ci sono grosse attività. Poi bisogna fare una netta distinzione, per evitare confusione, tra il mercato cinese e quello di Hong Kong. Quest’ultimo, che è un mercato ancora molto attivo per noi, esisteva già quando il mercato cinese non era aperto. Ma se incominciamo a considerare la Cina come Shangai, Qingdao, Xiamen e altre aree marine dove l’attività di vendita è nata, oggi vendiamo solo poche barche all’anno e quindi non possiamo considerarlo più un mercato così importante. Siamo presenti con un nostro ufficio aftersale e marketing per garantire un servizio ad hoc. .

Un mercato che continuate a presidiare però…

Presidiamo perché noi vendiamo ai cinesi che tengono la barca di fuori della Cina. I nostri clienti cinesi portano la barca in Australia, in Nuova Zelanda, a New York, a Hong Kong… essere presenti in Cina è necessario ma questo non vuol dire necessariamente fare consegne in territorio cinese.

Un altro mercato che sembra altalenante negli anni può essere considerato quello russo. Ci sono stati periodi in cui ha assorbito intere produzioni di cantieri e momenti in cui si è inchiodato, anche a causa delle sanzioni a dire il vero. Per voi come è la situazione attuale?

Devo dire che dopo anni di situazione difficile quest’anno i russi sono tornati a comprare le nostre imbarcazioni, abbiamo avuto buoni contatti e venduto bene.

Sono barche che vanno in Russia o rimangono in Mediterraneo?

I russi generalmente comprano per navigare e stare in Mediterraneo.

E tutti i paesi limitrofi alla grande Russia, come Romania, Bulgaria...?

Possiamo anche per loro parlare di un risveglio, ma le cifre però non possono certo essere paragonate a quelle degli anni 2000.

Questo pubblico dell’Est dove lo trovate principalmente?

Al salone di Düsseldorf in particolare, ma oggi questi clienti sono presenti in tutti i saloni del mondo a cui partecipiamo.

 

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