I vantaggi del refit: e se acquistassimo un Azimut 43 Bali del 1985?

I vantaggi del refit: e se acquistassimo un Azimut 43 Bali del 1985?

I vantaggi del refit: e se acquistassimo un Azimut 43 Bali del 1985?

Didattica e tecnica

23/02/2018 - 15:12

La barca usata da ricondizionare può essere un buon affare per chi è al primo acquisto e per l’esperto che sta aspettando di trovare la barca definitiva.

L’acquisto della barca usata da rinnovare, prevede un poco di dinamismo e il mettersi in mano alle persone giuste. Il refitting può essere un buon affare sia per chi è al primo acquisto sia per l’esperto che sta aspettando di trovare la barca “definitiva”. Chi è al primo acquisto può accedere ad una importante fonte di esperienza ascoltando tutti i consigli, interessati o meno, che gli perverranno da artigiani, cantiere e banchina, mentre l’acquirente esperto, che di consigli ne ha già ascoltati tanti, potrà delimitare strettamente lo scopo del refitting per non disperdere le energie in mille rivoli. Il costo dell’usato è oggi sufficientemente basso per consentire risultati economici soddisfacenti, mentre la quantità di artigiani che si sono messi in proprio dopo l’ultima crisi, assicura un pool di manodopera qualificata. Talvolta, tuttavia, manca la “direzione” così i conti aumentano senza raggiungere l’obiettivo. Ad esempio nel caso di un’imbarcazione vecchiotta dotata di due motori importanti ormai malridotti, non sarebbe fuori luogo pensare a una trasformazione radicale per la quale tuttavia consiglio di “noleggiare” un tecnico.

Mercury MerCruiser 8.2L
Mercury MerCruiser 8.2L

Delle 11 tonnellate di peso dell’Azimut 43 Bali del 1985, una certa parte non è più necessaria. Si possono sostituire i vecchi serbatoi in acciaio con serbatoi in plastica più leggeri, diminuire il numero delle batterie e acquistare quelle al litio, il cui costo per per kw è ormai inferiore di quelle al piombo, facendo un maggior uso della corrente di banchina e di un piccolo generatore( 68 kg x 3,5 kw). Buttare il vecchio boiler da 100 litri e prenderne uno moderno da 60, acquistare un’ancora ad alta tenuta e sostituire la catena con uno spezzone (di catena) ed un buon cavo. Sostituire poi le manette e la timoneria idraulica con del materiale moderno più efficiente e leggero. Il quadro elettrico di queste barche e l’impianto di distribuzione può essere un vero guazzabuglio medioevale. Potendo è meglio passare a un impianto digitale e buttare voltmetri, relè, magnetotermici, e quant’altro. Il package digitale di una conosciutissima ditta olandese per una barca a motore 35’/45’, viene 3500€ compreso il touch screen da 6”, dal quale, volendo, si fa tutto. Se buttiamo anche i due vecchi catorci, cioè i due motori da 300 hp alimentati a diesel, ormai abusati, e li sostituiamo con due motori moderni leggeri o perché no, con un solo motore a benzina, non ci crederete ma otterremo risultati incredibili. Con le modifiche consigliate, compresa quella di passare da due a un motore, abbiamo tolto da bordo circa tre tonnellate pari a 170 HP. A questo punto possiamo proprio acquistare e fare installare un 8,2 litri a benzina. Un motore del genere frulla a 4000 giri con otto cilindri a “V” (quando l’accendi resusciterebbe un morto) ed eroga 430 hp. Se facciamo uso delle moderne tecnologie nella scelta dell’elica e stiamo attenti ai dettagli in carena, potremo addirittura superare la velocità di prima con meno rumore, vibrazioni, fumo e consumi. Che ne dite?

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