Chris Craft 54 Constellation

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Le barche a motore classiche: belle, comode, ma da saper scegliere

Barca a motore

03/01/2018 - 16:44

La barca a motore ha, soprattutto se veloce, ha una forma che si adatta bene a “contenere” arredi molto funzionali. Cimentandosi con la barca a vela che, come dicono gli americani, è “apple shaped” dove tutto è curvo e sghembo, anche il migliore designer finisce col disegnare i famosi interni “da barca a vela” con cuccette infilate sotto al pozzetto , bagni sottodimensionati, frigoriferi che si aprono da sopra ecc. Questa scomodità misteriosa affascina gli appassionati, ma riduce fortemente il numero degli estimatori. Una barca a motore invece, anche di dimensioni ridotte, è una vera e propria casetta al mare e ha un valore in sé soprattutto se dispone di due qualità: essere attraente e disponibile.

Le barche classiche con il loro sapore “rétro” del tutto particolare hanno la capacità di fare girare la testa a chi passa, sono cioè attraenti. Attenzione però alla disponibilità, molti utenti che hanno acquistato la barca classica senza valutare attentamente le loro forze o il reale stato d’uso del bene, hanno a che fare con un mezzo sempre in avaria, quindi poco disponibile. Per non incorrere in questo errore, l’armatore deve dividere l’oggetto barca in tre.

Sulle parti “molli”, che si rovinano in fretta e la cui sostituzione in cantiere ha un costo ingente, l’armatore deve intervenire direttamente, dandosi da fare col suo gusto personale per rifare tappezzerie, cuscini, cielini e tende, verniciare paglioli, olio di lino sui legni, acido ossalico sugli acciai, togliere di mezzo tutte le varie ed eventuali: attrezzi, strumenti, stufette, quadri e ninnoli che si sono accumulati in barca nel corso degli anni; per riportarla non a nuovo, ma a quel livello di nitore che “non toglie il vissuto, lo esalta”.

La seconda parte è formata da tutte quelle dotazioni tecniche che si deteriorano rapidamente e vanno sostituite senza meno, come batterie, cinghie, filtri, guarnizioni ecc. La terza parte, quella più “hard”, va valutata da qualcuno che ci capisce qualcosa, scafo, organi di governo, motori, impianti e dotazioni, che spesso fanno ancora il loro dovere, vanno rivisti per intero, sempre valutando se la funzionalità non sia compromessa.

A partire da tale punto fermo, spesso, una bella verniciata alle sentine e la sostituzione degli strati di isolamento termico e acustico della sala macchine ci consentono di fare il punto della situazione riguardo allo stato degli impianti, mentre il lavaggio acido degli scambiatori e l’analisi dell’olio motore ci raccontano il resto della storia. Nelle immagini ho raccolto un poco di barche che fanno girare la testa, acquistabili per cifre tra i 50 e i 100mila euro in Europa, con interni gradevoli e accoglienti che consentono, con una spesa moderata per perizia e “refitting”, di mettersi in barca per i prossimi 20 anni.

Michele Ansaloni

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