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Le forme di poppa: belle, ma non fermiamoci all'estetica

Didattica e tecnica

19/09/2017 - 20:34

Le forme di poppa ed il loro comportamento in mare

 

L'industria nautica, attraverso il suo lavoro di creazione del gusto e omogeneizzazione del mercato, confonde il pubblico riguardo alle forme delle estremità: poppe enormi che ricordano per opulenza i galeoni spagnoli contrastano con le frugali e ubique prue dritte.

Con le osservazioni che seguono vorrei risvegliare la curiosità di naviganti e velisti sulle varie forme e sul loro lavoro in mare.

La funzione primaria della poppa è quella di “sposare” l’onda accompagnando il deflusso dell’acqua.

Le condizioni di questo deflusso cambiano a seconda della velocità relativa (lwl in piedi ^0,5)

A bassa velocità  la barca scivola sull’ acqua che si richiude a poppavia senza turbolenze. Accelerando si formano scia e onde sempre più alte e lunghe, mentre la barca sembra ingolfarsi nel moto ondoso. Continuando ad accelerare, la barca tenta di salire sulla cresta dell'unica onda rimasta, mentre la poppa tende ad affondare, quasi draga. Infine, se la velocità é sufficiente e la poppa non affonda troppo, la barca sale sulla cresta e plana.

Nel primo caso sarebbe adeguata una barca con prua e poppa fini ed uguali, crescendo la velocità, fino al limite del dislocamento ( 1,4 *LWLinpiedi^0,5), quando la barca tende ad affondare tra le due creste, la poppa migliore sarebbe una poppa fine e slanciata in grado di allungare il galleggiamento e quindi la velocità . Superata questa velocità si propongono problemi di assetto che solo una poppa larga (immersa o quasi) potrà risolvere.

La poppa ha poi un secondo compito di mitigare il beccheggio.

Affrontando le onde una estremità  della nave affonda mentre l'altra emerge, poiché il successivo ricadere della carena é un motivo di rallentamento o anche di danni (slamming)e si cerca di evitarlo una poppa fine e slanciata che freni progressivamente l'affondamento. Una poppa larga consente che molta parte dello scafo si sollevi prima di ricadere con un notevole impatto amplificato dall’inerzia dell'albero.

Potremmo dire che il moderno uso dei foil ha anche la funzione di minimizzare lo “slamming“.

Quanto detto per le poppe vale, in minor misura, anche per le prue. Se la poppa si solleva al mare la prua affonda e il timone non governa. Famose sono le surfboats, barche da salvataggio a remi in zone di frangenti, le cui poppe strette consentono (a dei maestri) di governare, anche se colpite dal cavallone, cosa che le barche con poppa più larga non sono in grado di fare.

Anche le regole di stazza hanno generato poppe di forme particolari. Ad esempio lo IOR si impegnava a definire una LWL dinamica come indice della velocità massima. La fine del galleggiamento dinamico verso poppa era dato convenzionalmente da una sezione trasversale il cui contorno fosse proporzionalmente ridotto rispetto a quello della sezione maestra, per cui si costruirono barche larghe, ma strizzata in prossimità della poppa, per non incappare nella penalità di catena.(misura del contorno).

Riassumendo se c’è mare bisogna temere di più l’andare piano con una poppa larga che l’andare forte con una poppa stretta (benché la probabilità di ingavonarsi di prua, in casi estremi, non sia da sottovalutare).

Michele Ansaloni

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