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Motorsailer parte 2: il motorsailer potrebbe rinascere?

Didattica e tecnica

19/09/2017 - 20:36

Intanto si fa strada infatti tra le menti + l’idea che la grande abbuffata di petrolio iniziata nel 1900 incominci a dare sgradevoli effetti economici e politici da cui guardarsi. Ma allora? Basta guardarsi attorno.

Il sole emette energia dal big bang in poi. La sua è l’energia tout court.

Il vento è una delle forme in cui l’energia del sole si manifesta, l’uomo sapiens è capace di usarlo: col vento facciamo girare un mulino, una centrale eolica o muoviamo una nave. Il significato più profondo dello sport vela è proprio quello di dimostrare che siamo capaci di imbrigliare questa energia.

I navigatori però abbandonarono la vela adottando motore e elica per superare l’imprevedibilità delle bonacce e per evitare il duro lavoro a riva che l’uso delle vele quadre impone. I combustibili furono il carbone all’inizio, poi il petrolio, entrambi capaci di rilasciare energia (preistorica, ma sempre solare) quando bruciati. Oggi l’energia elettrica diventa sempre più appetibile: stivabile nelle batterie o in altri contenitori più efficaci, non è dovuta a processi di lunghezza geologica ma viene generata dalla conversione dell’energia meccanica. Batterie e motore elettrico ci dispensano dal fumo inquinante della combustione e dal rumore dello scoppio.

In un futuro prossimo lo yacht potrà superare le bonacce col motore elettrico e, dotato di vele automatizzate, consentirà a un equipaggio piccolo o nullo di manovrarlo. Le batterie, magazzini di energia, saranno ricaricate attraverso l’eolico, il recupero dell’energia di scia, il fotovoltaico, le celle a idrogeno. Acciona la barca governata durante la Vendee globe del 2013 da J.Sansò aveva questo tipo di sistemazione: al posto del serbatoio per il gasolio si trovavano tre batterie da 160 Ah a 48 V alimentate da idro generatori, pannelli e celle in grado di fare funzionare, in caso di necessità, anche il motore di propulsione di 15 kW oltre a tutti i servizi, tra cui l’autopilota e l’elettronica sempre in funzione. 

Per un uso meno spartano e più in linea con le attese del diportista, qualche poppata dalla presa elettrica di banchina, un piccolo generatore e un poco di gasolio potrebbero essere utili, facendogli scoprire quanto è stimolante la navigazione mista cioè mantenendo abbastanza stabile la velocità della barca e facendo ricorso alle risorse energetiche disponibili di volta in volta scegliendo le più comode, silenziose, economiche, magari facendo ricorso a una ottimizzazione multifunzione, presto disponibile su computer. Navigando a vela + motore la potenza richiesta all’elica sarà modesta ma, aumentando il vento relativo, ci consentirà di navigare a velocità più alte con effetti di sbandamento e scarroccio minori.

Qualche professore potrebbe suggerire che ci vuole un’elica a passo variabile e non avrebbe tutti i torti…

Michele Ansaloni

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