motorsailer

motorsailer

La carena per tutti: il motorsailer

Didattica e tecnica

29/09/2017 - 18:42

Dicevo che il motorsailer è la tipologia adatta alla famiglia tranquilla e ad un equipaggio responsabile non senza qualche ambizione di macinare miglia per il vasto mare.
Figlio delle navi miste ottocentesche il motorsailer  fu immesso sul mercato alla metà del secolo scorso, come barca per un pubblico dinamico, impegnato sul lavoro che doveva rientrare rapidamente a fine vacanze o week end. Dopo il brillante inizio però il motorsailer fu vittima di una congiura.

Già a metà degli anni 70 I cantieri produttori dell'ubiquo cruiser/racer e i costruttori di motori, per orientare il mercato verso prodotti più remunerativi, come le barche a motore plananti, diedero il via a una narrazione del motorsailer come barca che non da soddisfazioni né a vela né a motore, mettendo invece  tra gli optional della barca a vela da crociera il motore e il serbatoio maggiorati. Così avverarono la profezia ottenendo una barca che non va in due modi e uccidendo il motorsailer, da ora in avanti barca “bolsa” per eccellenza.

Dove era l'inganno? E’una questione delicata: I diesel moderni girano forte e non hanno sufficiente coppia per un elica di diametro adeguato. Col diesel moderno da 3000 e più giri ci vuole un'elica piccola che, girando forte, ha un discreto rendimento al massimo, ma ha un rendimento molto mediocre ai medi regimi, proprio quelli usati in trasferimento e quando si rallenta per via del mare. Quando sento infatti che una barca a vela consuma poco gasolio in crociera penso che usa pochi cavalli, sporca iniettori e collettore di scarico e che sarebbe meglio attaccargli un altro alternatore o il frigo boat o, addirittura, il dissalatore trascinato dal motore pur di avere un poco di carico che l’elica a quel regime evidentemente non è in grado di generare.

Questa dell'elica adeguata per una navigazione a motore “ognitempo” è la questione principale che da forma al motorsailer, ma ad essa si associano ulteriori effetti non proprio secondari: per andare a motore contro mare ci vuole la prua immersa mentre per installare un elica grande ci vuole una poppa scavata, ma questa configurazione urta con le prestazioni veliche che preferiscono estremità bilanciate

L'elica grande poi si sposa bene con la sala macchine a centro nave, sotto al pozzetto o la pilothouse e questo genera una tipologia "a sé" detta a pozzetto centrale o “deck saloon” che ha avuto un moderato successo su barche di taglia medio/alta, ma molto meno su barche piccole.

Per tutti questi motivi quella del motorsailer, nonostante gli indubbi pregi di marinità, comfort e praticità è rimasta una nicchia di mercato per anziani e boemienne, ma io non la darei per morta e al prossimo giro tenterò di raccontarvi il perché.

Michele Ansaloni

PREVIOS POST
Open Day 2017, il Porto di Trieste così non l’hai mai visto
NEXT POST
Focus PressMare: Absolute Yachts Navetta 58 - Concept e tecnologia