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La carena per tutti: il daysailer

Didattica e tecnica

13/10/2017 - 20:21

“Day sailer”, cioè veliero da passeggio. È la tipologia più “yacht” tra tutte la cui dedizione alla eleganza ed al “gioco” è totale. La missione del day sailer si sintetizza nel motto “massimo divertimento col minimo sforzo”. Il day sailer da soddisfazione anche al solitario, o comunque richiede un equipaggio minimo perchè è tra pochi eletti che si assaporano le gioie raffinate.

Mi chiedo quali siano gli elementi divertenti e giocosi dell’andare in barca in questo modo “dandy” e concludo che ognuno avrà a cuore I suoi, ma alcuni comuni a molti appassionati sono: La barca reattiva, che sbanda appena cazzi la randa, la barca bassa sull’ acqua che consente all’equipaggio di muoversi letteralmente in mezzo alle onde, la barca che scivola “magicamente” sul mare di vetro con appena un soffio di brezza e la barca così bella che che fa girare la testa ai passanti. Questi in effetti sono anche gli elementi di base del day sailer purosangue.

Poi ci sono delle variabili minori: lo stile, il livello del lusso, il livello di sportività/adrenalina, la dimensione e la accoglienza come ci sono sempre dei limiti dovuti al come/dove si tiene la barca. In definitiva un vecchio dragone sarebbe una scelta interessante, come lo possono essere barche di classe come un Decesari, un Tofinou o un Leonardo. Sono barche strette, ben zavorrate, buone o ottime per la bolina meno per i traversoni, dove conta la potenza. Affrontando la cosa dal punto di vita tecnico potrei dire che l’ottimo rapporto tra vela e superfice bagnata individua almeno due delle proprietà del day sailer: quella di muoversi con poco vento e quella di essere molto reattivo. In generale quando il vento è poco la bolina è più divertente della poppa quindi il nostro day sailer deve essere molto boliniero: vele allungate, punti di scotta a nove gradi, albero flessibile.

Dal punto di vista estetico il cavallino basso dona alla estetica della barca e nello stesso tempo consente di stare vicini all’acqua centrando così altri due obiettivi. Le appendici a mio parere non dovrebbero essere troppo tirate (sottili e allungate) per non rendere la barca così difficile da limitare il piacere del governo. Una buona approssimazione statistica potrebbe essere una chiglia al 2,75% e un timone attorno all’1% della superficie velica. D’altra parte anche con la spartanità - se si può dire - non bisogna esagerare: la barca dalla quale escono due panini e due birre fresche "come per miracolo" fa sempre effetto.

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