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Quel pasticciaccio brutto del Cannes Yachting Festival

Editoriale

13/10/2017 - 20:55

Incertezze sulla prossima edizione del Cannes Yachting Festival

 

Alla vigilia del quarantesimo anniversario del salone di Cannes si è creato un duro contrasto tra Reed Expositions, organizzatore fieristico, e la FIN (Federation des Industries Nautiques) che rivendica la gestione e organizzazione del salone nautico di Cannes, così come ha già fatto per il salone di Parigi che da quest’anno non sarà più gestito privatamente.

In questi giorni fioccano dichiarazioni dai due contendenti, creando confusione tra gli espositori che hanno come termine il 28 febbraio per inviare le iscrizioni di partecipazione, oltre al primo acconto per renderle valide.

Si susseguono i comunicati stampa delle due parti coinvolte rivendicando la legittimità dell’organizzazione del 2017:

https://www.fin.fr/actus/la-fin-annonce-la-creation-de-nautic-festival-sa-dediee-lorganisation-technique

https://www.boatindustry.com/article/24987/reed-expo-voulons-un-salon-de-cannes-utile-a-filiere-nautique

Una domanda anzi due sorgono spontanee: e se una volta inviato il pagamento a Reed Expositions si risolvesse il contratto per organizzare il Cannes Festival? E se FIN, attraverso Nautic Festival, non ritenesse valida l’iscrizione e la richiedesse nuovamente?

Una certezza si avrà quando a breve, il 3 febbraio, il Giudice si esprimerà sul ricorso fatto da Reed Expo, che non ci sta a vedersi strappare dalle mani la gestione di due manifestazioni internazionali così prestigiose.

Nella panoramica dei saloni nautici è in controtendenza la gestione dei privati – scelta, ad esempio, per il Versilia Yachting Rendez-Vous, dove è stato dato mandato commerciale alla Fiera di Milano - a favore, invece, di un ritorno da parte delle associazioni di categoria, attraverso delle controllate con finalità commerciali.

Riflettendo, le fiere espositive dovrebbero essere uno strumento di supporto per promuovere le aziende e non un modello spinto di business fine a se stesso.

Concedendo la gestione a società private, che hanno lo scopo di produrre ricavi, non è ovviamente seguita la logica di tutela dell’espositore né dell’associato di categoria, cui dovrebbero essere garantiti prezzi calmierati. Inoltre, si tende a giocare molto sui servizi aggiuntivi imposti, che spesso subiscono aumenti ingiustificati. Gli esborsi dei Cantieri per la partecipazione a fiere sono una voce di spesa molto onerosa che si incrementa di anno in anno.

Volendo partecipare, non resta che aspettare prima di decidere e sperare che si calmino le acque.

Barbara Amerio

 

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