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ACO Liguria: La Bolkestein elemento di valutazione e non di imposizione

Istituzioni

13/10/2017 - 20:35

Nella serata del 15 Marzo scorso alcuni Parlamentari del Partito Democratico hanno presentato un’interrogazione al Governo, praticamente ai loro stessi colleghi di partito e di maggioranza firmatari del DDL del 28 Gennaio u.s. che manderebbe alle aste diverse categorie di operatori.

Tale interrogazione, di cui alleghiamo uno stralcio stenografico in poche parole avanza la richiesta specifica di stralciare il comparto “ambulanti” dalle aste e/o evidenze pubbliche, stante l’importanza del comparto nel contesto economico italiano.

“Come ACO Liguria – Associazione Concessionari Ormeggi - dice Angelo Siclari, il suo presidente - da anni mettiamo in risalto il danno che un’evidenza pubblica o asta che sia, comporterebbe alle tante imprese, per lo più a conduzione familiare, che operano nel settore della nautica, della balneazione, dell’ambulantato, ecc. Purtroppo, come ha avuto modo quasi quotidianamente di dimostrare, l’attuale politica di Governo pare non volerne sapere, esternando anche con ingiustificata arroganza una posizione rigida che nulla ha a che vedere invece con una politica di difesa delle proprie realtà imprenditoriali.

Oggi – prosegue Siclari - ci troviamo questa interrogazione all’interno della stessa politica di Governo che  dimostra ciò che tutti noi imprenditori quello che diciamo da anni: la Direttiva Bolkestein è uno strumento non impositivo ma valutativo che l'Europa chiede agli Stati membri, ( infatti si chiama Direttiva).

Lo Stato membro valuta e decide la tutela delle realtà imprenditoriali che rappresentano reddito, lavoro e quindi legifera in un contesto di veduta europea, ma principalmente nella politica di difesa delle proprie realtà che sono elemento di riferimento per il PIL interno. Non c'entra nulla la Bolkestein, non c'entra l'Europa, ma solo la volontà politica dello Stato membro, vedi Spagna e Portogallo.

Mi auguro che il comparto ambulanti si tiri fuori da questa assurda vicenda. E’ ovvio che la politica dovrà poi spiegarci perché imprese nautiche e balneari non avranno lo stesso trattamento – conclude Siclari - pur rappresentando congiuntamente una gran fetta di ricchezza per il nostro paese."

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