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Zeeland di ritorno al Cala de’ Medici, dopo aver percorso 45.000 miglia

Portualità

01/08/2018 - 21:39

Zeeland di ritorno al Cala de’ Medici, l’Hallberg Rassy di 13,5 metri dopo aver percorso 45.000 miglia e solcato gli oceani per la World ARC, approda nuovamente in Porto

Dopo essere partita dal Cala de’ Medici 24 mesi fa, Zeeland, un Hallberg Rassy di 13,5 metri prodotto in Svezia, è approdata questo sabato al Porto turistico di Rosignano di ritorno dalla World ARC, dopo aver percorso ben 45.000 miglia nautiche. In particolare, Edwin Zonlight e sua moglie Bianca Grillenzoni, Soci del Cala de’ Medici, oltre a compiere la World ARC, hanno fatto anche la classica ARC (Atlantico in andata) e la ARC Europe (Atlantico in ritorno).

La World ARC rappresenta il viaggio di una vita. Si tratta di una circumnavigazione ininterrotta, il cosiddetto “rally”, ovvero crociera sociale, attraversamento degli oceani fra amici, che segue il percorso dei trade winds, ovvero dei venti di superficie orientali che si trovano nei tropici, evitando le regioni afflitte da instabilità politica e pirateria, nonché le stagioni delle piogge in entrambi gli emisferi. Si tratta di un viaggio aperto a tutti: famiglie con bambini, pensionati o chiunque desideri prendersi un “anno sabbatico”. L’organizzatore, il World Cruising Club, organizza eventi di vela oceanica in tutto il mondo dal 1986. I raduni sono ideati per la barca da crociera e l'equipaggio “medi” ed hanno lo scopo di aiutare le persone a realizzare il loro sogno di fare un lungo viaggio in mare aperto.

A spingere Edwin e Bianca a compiere questo viaggio è stata innanzitutto “la curiosità, la voglia di conoscere posti e genti diverse”, ci raccontano l’armatore di Zeeland e sua moglie. “Edwin per lavoro ha visitato un po’ tutto il mondo; io, appartenente a quella generazione che negli anni ‘60/’70 con sacco a pelo e zaino, in autostop, girava il mondo, ho visitato in questo modo un po’ di estremo oriente e di America Latina. Così, quando intorno al 2000 abbiamo acquistato la nostra prima barca a vela, era quasi ovvio che sarebbe diventata in seguito il mezzo col quale continuare a viaggiare”.

Alla domanda se si è trattato di un’impresa ardua, la coppia risponde che “sicuramente il giro del mondo in barca a vela non è una passeggiata, a partire dalla preparazione della barca. C’è stato bisogno prima di tutto di comprare una barca nuova, più idonea ad affrontare in sicurezza gli oceani. Poi l’abbiamo dotata degli strumenti ritenuti quasi indispensabili al giorno d’oggi (generatore, pannelli solari, eolico, radio ssb, desalinizzatore, ecc.). E a questo punto il rischio è quello di non finire mai e di rimandare all’infinito la partenza. Ma l’età incombeva (siamo in pensione entrambi) e così il 1 agosto del 2016 siamo partiti dal Cala de’ Medici per il giro del mondo!”, proseguono Edwin e Bianca.

“Non siamo provetti ed esperti navigatori. Edwin, da olandese qual è, fin da piccolo navigava a vela nei laghi olandesi strappati al mare; io nessuna esperienza. Dopo corsi di vela e patenti nautiche, abbiamo cominciato davvero a navigare soltanto nel 2000. Siamo consapevoli di essere dei dilettanti, ma abbiamo sempre pensato che il mare ci avrebbe ‘insegnato come prenderlo’. E a dire il vero tutti gli oceani, compreso il più temuto, l’Oceano Indiano), sono stati clementi con noi!

Quest’esperienza ci ha lasciato una gran voglia di rivedere quei visi splendidi, sorridenti e solari che in ognuno degli arcipelaghi del Pacifico ci hanno accolto con grande ospitalità e generosità, dalle Isole Marchesi della Polinesia a quelle di Vanuatu, ma anche la voglia di visitare in modo più approfondito quegli arcipelaghi del Pacifico dei quali abbiamo potuto vedere soltanto poche isole e quella di visitare, infine, gli altri arcipelaghi che non abbiamo potuto vedere”, conclude la coppia.

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