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Autocostruzione: La Bella di Romagna pronta al varo

Barca a vela

17/10/2019 - 21:50

La Bella di Romagna: nove anni per far da sé la propria barca super efficiente

Il progettista voleva fare una barca diversa, più filante ed esteticamente convenzionale, ma parlando con l’armatore/costruttore si rese conto che questi voleva un attrezzo brutale nella sua efficienza. “Per far cosa?” ci chiederemo; per attraversare velocemente l’Atlantico in entrambi i sensi con mete di crociera come le grandi navi: Bahamas, Florida e Cuba, vista la prossimità anche familiare dell’armatore con l’isola caraibica.

Armatore e progettista decisero che era necessario prendere spunto dagli spigoloni dei globetrotter francesi e fare qualcosa di simile sfruttando da una parte alcune diavolerie della modernità, come l’albero in carbonio, ma rieditando quelle forme per la costruzione tonda in “strip planking” (fasciame massello a corsi bassi, incollato di testa e non rastremato). Oggi, infatti, costruire a spigolo con tavole di compensato cucito può funzionare per barche “piccole”, ma qui si parla di un 12 metri con 8 ton di dislocamento, mentre usare il ferro genera in questa dimensione problemi di peso inconciliabili con la velocità.

Piano velico generoso con due vele di prua. Veloce ma stabile, in grado di andare in crociera sui bassi fondali e rimanere in secca. Visti questi requisiti si è optato per una configurazione delle appendici mista: deriva mobile e timoni fissi a basso allungamento. I due timoni sono dotati di uno skeg robustissimo e la deriva mobile ha un alloggiamento metallico che sporge di poco dallo scafo e, a proravia di mezzanave, forma il terzo punto di appoggio per sostare in secca.

Un terzo del dislocamento è zavorra in piombo, situata ai lati della deriva nel punto più basso per superare la stabilità ai grandi angoli di sbandamento richiesta dalle norme CE per la categoria A di navigazione. Ma non finisce qui: l’armatore, conscio che ai tropici fa caldo, preferisce in condizioni tranquille uscire nelle ore fresche, ma avere una postazione di governo al chiuso dalla quale tenere d’occhio il mare e le vele godendo della climatizzazione.

Per questo gli spazi sono molto articolati. Quattro scale congiungono tre diversi livelli: c’è un enorme pozzetto dove abbiamo una vera e propria dinette all’aperto e due postazioni di governo più tanto stivaggio, poco più in basso la pilothouse con il carteggio e le tre discese per il bagno a sinistra, la cabina di poppa a dritta e quella centrale di tre gradini che porta in stiva dove troviamo cucina, salone e cabina di prua. Non male per una coppia che si prefigge lunghi soggiorni alle Antille.

60 hp diesel in linea d’asse spingono in crociera a 8 nodi e, cura per le bonacce, ci sono nella cassa 500 litri di gasolio.

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