Enrico Chieffi al mondiale Star di Porto Cervo

Enrico Chieffi al mondiale Star di Porto Cervo

Enrico Chieffi al mondiale Star di Porto Cervo naviga con vele North Sail

Sport

17/06/2019 - 12:39

Porto Cervo 16 giugno  -  Inizia domani il Campionato del Mondo classe Star, la nota regina dalle barche a chiglia. L'evento è organizzato dallo Yacht Club Costa Smeralda in collaborazione con l'International Star Class Yacht Racing Association (ISCRYA). Tra i 65 protagonisti che arrivano da 20 nazioni  spicca tra gli italiani la presenza di Enrico Chieffi, uno dei migliori talenti della vela italiana che partecipa con uno spirito Corinthian con il prodiere Manlio Corsi.
Chi è Enrico Chieffi? L’inizio della sua favola è a Marina di Carrara, dove lui e il fratello Tommaso cominciano a navigare assieme. La prima vittoria è il campionato del mondo classe 470, poi a cascata arriva tutto il resto: altura, America’s Cup, Olimpiadi. Ma soprattutto nella carriera di Enrico conta la stella d’oro che decora la sua randa, bel ricordo della vittoria del campionato del mondo Star in Brasile a Rio davanti a Mark Reynolds e Torben Grael . Enrico Chieffi, dopo anni di vita da manager all’interno di Nautor’s Swan ha scelto di tornare in acqua per questo mondiale che inizia domani a Porto Cervo, un evento che torna dopo 30 anni, unico per partecipazione e spettacolo.  Ecco le sue risposte e le sue motivazioni prima della partenza.

Enrico come mai questo ritorno in Star?
“Puoi anche mettere da parte le passioni, le puoi sopire, ma rimangono tali e prima o poi tornano. In realtà ho continuato a navigare in Star, soprattutto con gli amici di Viareggio dove c’è una piccola flotta.  Quest’anno è una anno ricco per l’Italia, con gli europei (vinti da Robert Scheidt a Malcesine sul lago di Garda) e il mondiale di Porto Cervo. Con la mia stella d’oro posso esercitare il diritto a partecipare (wild card) senza selezioni.  Ora che la classe è uscita dal circuito olimpico è molto più umana, la partecipazione è meno intensa e ci sono tanti appassionati  come me. Tengo a dire che non sono più un professionista …. Il mio allenamento invernale è stato andare a sciare tutti i week end”.

Come sei arrivato a scegliere vele North per la tua Star?
"Quando ho deciso di essere competitivo in questa stagione ho comprato tre giochi di vele diversi tra cui uno North Sails. Avevo  bisogno di capire in che direzione era andata l’evoluzione delle vele in questi anni, per partire da dove erano arrivati gli altri. Ho trovato qualità e vele fatte molto bene. L’evoluzione per la Star è stata principalmente legata, rispetto ai tempi dei miei risultati, dalla limitazione del peso massimo dell’equipaggio, che non esisteva. Io e Roberto Sinibaldi che eravamo in linea con il peso dei primi dieci migliori al mondo pesavamo 214 kg, ora il peso massimo non supera i 200 kg.  Una quindicina di kg in meno fanno una differenza enorme sull’assetto della barca, di conseguenza tutti i materiali sono studiati per questo peso inferiore.

Quale gioco hai scelto?
“I tre giochi erano tutti composti da belle vele, ma le North Sails si adattano meglio al mio modo di regolare la barca, con il sistema albero e sartie piuttosto rigido. Allora avevo messo a punto un sistema che mi consentiva di andare molto forte, mi è rimasto quel modo di andare in barca e le North mi sono piaciute per come si adattano a questo mio modo di navigare. E’ un prodotto molto curato nei minimi dettagli.

Il tuo è un gioco vele standard?
“Diciamo la verità:  un ‘amatore’ come me non chiede nessuna personalizzazione, compra quel che è disponibile. La Star è talmente malleabile che puoi raggiungere con tutte le regolazioni che vuoi con quello che hai.  In Star trovi i più grandi campioni di tutte le generazioni e di tutte le provenienze: vuol dire che ha qualcosa di magico ed è il risultato del fatto che la barca è cosi sensibile e raffinata. E’ una barca a chiglia relativamente lenta e fare all’interno della flotta giuste tattica e strategia è un’arte:  si gioca al vero gioco della vela”.

Nautor’s Swan ha appena lanciato il nuovo 36, cosa vi aspettate?
“Anni fa abbiamo scelto di realizzare barche da regata di alte prestazioni, che hanno riposizionato Nautor’s come marchio. Continuiamo a realizzare delle barche da crociera veloce, dove abbiamo fatto quasi un passo indietro verso barche più confortevoli. Il 36 completa la linea verso il basso e risponde alla nostra visione legata alle regate one design di alte prestazioni che culmina con il Nation Trophy di Palma dove quest’anno avremo oltre 40 barche. Tanto per indicare qualche numero il 36 in poppa raggiungerà i 18 nodi, il 50 passa regolarmente i 20".

Che vele avranno gli Swan Club 36
“Abbiamo scelto un pacchetto vele limitato: una randa due fiocchi e il gennaker. Ci saranno pochi cambi autorizzati per anno, vogliamo contenere i costi.  Per lo sviluppo dei tagli abbiamo fatto un consorzio con le quattro velerie più importanti del mondo. Ognuno ha fatto un gioco di vele e valuteremo tutti assieme i risultati. Le regole della classe non impongono vele one design, le vele sono libere  e dunque ogni armatore può scegliere le sue. Devo ammettere che i velai per noi sono una fonte di potenziali clienti, per le loro numerose relazioni”.

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